Intervista a Iamnomore

Boh... tipo voi chiedete e... tipo io vi rispondo

Belle domande, Raffo

1) Strano ma vero, la passione per la musica dance me l'ha passata mia madre, con le cassettine di Fiorello (basi molto dance sotto alla sua voce B-) ), le cassettine delle compilations con musica dance anni 90 etc.
Mi portava all'asilo e alle elementari con quella musica, e io non vedevo l'ora di ascoltare i nuovi pezzi quando comprava musicassette nuove.
Poi, ascoltando Tam Tam Network, nei primi anni 2000 comparve l'Italodance. Io ancora non avevo internet e quindi le canzoni o le trovavo nei cd che compravo, o le rippavo da lì.
Ora arrivo a risponderti, perchè sono andato molto indietro "sviando" la tua domanda, e mi scuso.
Nel 2004 ho deciso che mi sarebbe piaciuto fare il dj, in tempi non sospetti, quando ancora i ragazzi che oggi sono tutti dj non sapevano nemmeno cosa fosse mettere su due dischi. Alle produzioni inizialmente non ci ho mai pensato, ma poi ho capito che per avere qualche chance di suonare davanti a un bel pubblico, avrei dovuto riuscire a imparare a fare musica. E scendere a compromessi nel fare anche quella che non mi piace poi così tanto.
Insomma, non ho una vera passione per la produzione. Mi ci diverto, si. Ma diciamo che è solo un di più, per raggiungere il mio obbiettivo: avere un posto più o meno fisso dietro a qualche consolle, senza dover fare il "dj pr" della situazione, cosa che odio.
Insomma, ho più passione per la musica e per proporre la musica, piuttosto che farla. Però.... insomma, "Parigi val bene una messa", si dice. Quindi ho deciso di imparare, provare, riprovare.
Sono stato un pò confusionario, nè?!

2) prendo influenze quì e lì. Quando ho deciso che sarei voluto diventare un disc jokey le mie influenze erano Gigi D'Ag, Gabry Ponte, Molella, Dj Ross... i bei tempi di inizio 2000 insomma.
Oggi come oggi, mi affascinano tantissimo, seppur lontani dal mio genere, Chemical Brothers, Daft Punk, Prodigy, Giorgio Moroder. Loro sono la storia, l'emblema dell'evoluzione della musica elettronica.
Però diciamo che mi piace buttare orecchio ovunque. Passo dalla chillout alla house pura, dall'electro alla progressive, dal Lento Violento alla RnB. C'è di tutto

3)E' successo. Probabilmente succederà ancora. Ma non sono mai pienamente soddisfatto di ciò che realizzo. So che i miei pezzi che escono vanno soltanto ad unirsi ad una accozzaglia di mediocrità che sempre più popola il web e i web store che vendono musica EDM, ma pazienza. Bisogna comunque partire da qualche parte, e se non porterà comunque a niente, amen. Ci avrò provato, mi sarò divertito

Grazie a te per le domande

1. Ho letto che sei determinato in ciò che fai. Qual'è l'ostacolo da abbattere per riuscire a diventare così forti e determinati secondo te?
2. Momenti tipo più difficoltosi nella carriera da dj? (genericamente parlando o anche tue esperienze)
3. Locale più bizzarro nel quale hai suonato?

1) Spazio tra Fl Studio (versione 8, alla quale sono legatissimo, e versione 11) e Ableton. Ableton lo utliizzo più per i set mixati, ma per produrre in certe cose è più immediato di FL Studio una volta imparato ad utilizzarlo.

2) Beh, qui potrei rimandarti alla risposta che ho dato a Raffo. Comunque sia, dipende da brano a brano. Ogni brano che compongo subisce influenze da vari artisti, e anche vari samples che io stesso campiono quà e là

3) Nessun corso. Ho iniziato quando ancora Fruity Loops non era così in voga, i tutorial su Youtube erano pochi, per non dire inesistenti. Così mi sono adoperato, e smanettando quà e là sono riuscito ad apprendere il metodo. Ad oggi, però, per le cose che non so fare e che voglio imparare, mi avvalgo dei numerosi tutorial sparsi per il web.

4) Smanettando con i sequencer e con la tastiera midi sono riuscito ad imparare in maniera molto basilare a suonare il piano! Inoltre studiato 3 anni alle medie musica imparando a suonare il flauto.

5). Esatto, creare i suoni. Preferisco, anche se non sempre, creare i suoni da zero piuttosto che partire da preset creati da terzi. Un plugin che io uso ancora abbastanza, seppur non più im voga e nemmeno tanto attuale a livello di sound, è Vanguard. Immancabili nelle mie produzioni sono però Sylenth1 e A.N.A., una bomba di VST che ancora non ha l'hype commerciale che meriterebbe secondo me.

6) Nel mastering. Sono a zero praticamente, a parte qualche tocchetto con Ozone il mio mastering è quasi nullo.
Inoltre nell'equalizzazione dei suoni, e nella gestione del sequencer, che utilizzo in maniera molto disordinata.

Domande molto divertenti per me, grazie Dox


1) Certamente. Anche se tendo sempre a inviare le mie demo ad etichette con maggiore visibilità. Non mi piace l'idea di stampare un pezzo "tanto per", sia chiaro, di fatto se più etichette mi scartano un brano capisco che il problema non sono le etichette che non mi prendono il brano, ma è il brano in sè il problema. Se si verifica ciò, o mi metto d'impegno per cercare di capire cosa non va e sistemo il brano, oppure lo cestino direttamente.

2) Lavorare con Hardwell significherebbe poter concretamente fare della mia passione di Dj un mestiere. E campare di ciò che ami è il sogno di tutti. Sarebbe un giusto compromesso, accetterei. Per poi farmi un nome e iniziare a lavorare poi in futuro come piace a me.

3) Premetto che oramai non suono più per locali per scelta personale da oltre 1 anno. E sono fidanzato da più di 2. Però... no. Nel mio caso no. Sarà che forse sono ancor più brutto della fame ahah

Grazie per le domande, Sigma


1) Forse sono sembrato determinato, ma non è così. Cioè, lo sono... ma forte non lo sono. Cado, spessissimo anche. Ciò che tiene in piedi tutto è l'esser cosciente di poter sempre migliorare, e la speranza che davvero il duro lavoro (chiamarlo duro lavoro poi è un'offesa per chi davvero si fa il culo 10 ore al giorno per portare a casa un misero stipendio) paghi alla fine. Spero di poter riuscire a campare, anche modestamente, non importa, della mia passione.

2) Decidere di smettere, al momento, di suonare pubblicamente. Non perchè pagassero poco, lo farei pure gratis, per divertimento... dato che comunque non ci camperei di questo. Però è triste dover "lavorare" per gente che si aspetta un tornaconto di persone che porti, di tavoli che fai... e alla quale non frega nulla di come "tratti la pista", di come "lavori". Insomma, io voglio suonare perchè chi mi chiama pensa "questo sa quel che fa", non perchè pensa "questo mi riempie il locale con i suoi amichetti". Preferisco suonare gratis per uno che mi apprezza musicalmente che per uno che mi vede come una macchina portagente. Ma questo fa parte del gioco, capisco i gestori. E' bello vivere di favole, ma la realtà, purtroppo, è dura. Per chiunque.

3) Locali bizzarri non ce ne sono stati. Ci sono stati eventi particolari, serate particolari, persone particolari. Una volta, e non era carnevale, c'era il vocalist nudo col costume di Borat (penso che tutti lo conosciate) e ha passato tutta la sera a strusciarsi scherzosamente sulle persone. Un tizio sul quale si è strusciato ha reagito male e lo ha preso a cazzotti in faccia... certa gente non sta al gioco, non ha ironia.

Grazie per le domande

1. No, nessuno sinceramente
2. Il Tomorrowland è il sogno di tutti, no? Però sarebbe una bella soddisfazione già girare qualche posto in giro per l'Italia, il locale non è importante.
3. Ce ne sono tanti. Uno su tutti "we all wanna be prince" di Felix Da Housecat. In un panorama più commerciale invece senza dubbio "L'Amour Toujours" di Gigi D'Agostino. Pelle d'oca ad ogni ascolto.

1) Penso che l'Italodance fosse già segnata dall'inizio a scomparire. I primi pezzi come Blue degli Eiffel, Elisir di Gigi D'Ag, Tell Me Why di Prezioso e pezzi così erano ad alto contenuto di bpm, ma quasi tutti cantati e molto morbidi a livello di cassa e basso. Pian piano sono arrivate le varie Danza delle Streghe, L'Amour Toujours, Emotion di Ross, Giulia di Lhasa tanto per citare i più "mainstream", che seppur siano riusciti ad avere un hype commerciale notevole, erano troppo... per dirlo papale papale "unz unz", siamo sotto solo all'Hardcore e all'Hardstyle, seppur ovviamente con più "melodicità". Alla gente alla lunga stanca tutto ciò.
Peccato perchè si è persa la prerogativa di fare pezzi dance in lingua Italiana, cosa che io gradivo molto. Canzoni come la cover di Vento d'Estate di Marvin o Voglio tornare negli anni 90 di Matrix hanno riscosso un piccolo successo, sì... ma si è lontani dai "bei tempi".
Comunque sia, come in tutte le cose, la scena italiana EDM ha avuto alti e bassi negli ultimi anni. Non è stato tutto da buttare.

2) Seppur non ce ne sia qualcuno che mi entusiasmi particolarmente, vedo che nella scena mondiale si sono imposti persone come Merk & Kremont, i Vinai, Angemi. Quest ultimo fa un genere che non mi piace, ma si sta dimostrando molto bravo nel saper avvicinarsi a tutti gli stili, ed ha un grande bagaglio da musicista alle spalle, seppur sia giovanissimo. Ma facendo quasi sempre un genere che spazia dalla Melbourne alla Big Room non mi entuasiasma personalmente.
Il gruppo Stay Child ha fatto il singolo "Half Life" che io ho ascoltato tantissimo, vedremo cosa faranno in futuro.
Per il resto non mi viene in mente nessuno. Potrei dire Andryj, ma non lo apprezzo moltissimo, non si è mai rinnovato da quando ha iniziato.

3)Certi pezzi Lento Violento mi danno noia. Cassa, basso, rap stagliuzzato... sempre le solite cose. Certi pezzi come "Pioggia e sole", invece, mi danno ancora i brividi.
Ma penso che il Lento Violento sia un genere mai nato realmente. Mi spiego meglio.
Il Lento Violento è una dimensione solamente di Gigi D'Agostino (più vabbè, Luca Noise, Dendo, Romanzi e altri "pochi eletti"). Non è un genere che può andare bene o male nella scena musicale. Ha una sua collocazione ben precisa: il Lento Violento è Gigi D'Agostino. Punto.

Grazie delle domande